Fin dall’antichità il sogno è stato oggetto d’interesse da parte dell’uomo; si riteneva avesse un collegamento con lo spirito o con una coscienza più grande ed era utilizzato per risolvere problemi, per curare malattie, per prevedere e cambiare il futuro. Nell’Antico Testamento è famoso il sogno del Faraone interpretato da Giuseppe che predice i sette anni di abbondanza e i sette anni di carestie che subirà l’Egitto. Molti altri sogni sono presenti sia nella Bibbia che in altri testi sacri e storici: testimonianze di come il loro utilizzo sia un aiuto pratico nella gestione della vita quotidiana. Oggi invece non si dà eccessivamente importanza al sogno; spesso al risveglio è stato completamente rimosso il suo contenuto anche se rimane la sensazione di aver sognato. Il fatto di non ricordare i sogni o farlo in modo frammentario è un difetto della nostra cultura perché non si è stati educati a considerarlo importante. Spesso poi, interviene il meccanismo della dimenticanza che non lo fa ricordare perché non si è pronti o non si vuole affrontare un problema ritenuto troppo grande o che richiederebbe un cambiamento che fa paura.
Il sogno è uno strumento di autoconoscenza e di autoanalisi, una sorta di radiografia e se conosciuto e ben utilizzato dà continue informazioni sul proprio stato di salute, sulla qualità delle relazioni affettive e sociali. Permette di accedere ad un mondo invisibile esistente e disponibile a tutti, ricco di informazioni e soluzioni creative che sono precluse durante la vita diurna a causa del controllo cosciente della razionalità sul dato di realtà.
Oltre a far emergere i contenuti rimossi dalla coscienza, il sogno aiuta a trovare risposte originali a domande o risolvere problemi. Molti progressi scientifici sono stati ispirati durante i sogni. Il più celebre fra tutti fu la scoperta della struttura molecolare del benzene da parte di Kekule, che in uno stato di dormiveglia vide gruppi di atomi di grandezze diverse contorcersi come serpenti. Da questo sogno-intuizione ne risultò appunto la sua scoperta scientifica; anche la teoria della relatività di Albert Einstein ebbe parzialmente origine in sogno.
Oltre che presentarsi spontaneamente, il sogno può essere “ordinato”. Già nell’antica Grecia con il termine di “incubazione onirica” si intendeva un metodo che permetteva di formulare in modo chiaro una domanda all’ inconscio, prima di addormentarsi, e al risveglio annotare i contenuti emersi dal sogno.
Alcuni sogni però invece di aiutare, possono far rivivere momenti terribili come ad esempio un incidente o una violenza subita; ci sono persone che durante la notte sono continuamente spossate da incubi che risvegliano le ferite di un trauma. Per questi casi, è stata sperimentata la terapia del sogno lucido. Alcuni ricercatori olandesi dell’università di Utrecht diretti da Victor Spoormaker, insegnano ai pazienti a rendersi conto di quando stanno entrando nel sogno fino a divenire capaci di modificarne la trama e dargli il lieto fine. Se si riesce a cambiare il sogno mentre si dorme, si è in grado non solo di autocurarsi ma anche di risolvere creativamente e definitivamente il problema che affligge.
Durante il sonno però si è più deboli, fisicamente e anche psicologicamente, e per riuscire a intervenire con la volontà e la coscienza mentre si dorme, serve conoscenza, molto esercizio e potenza psichica. Intanto, si può iniziare con il praticare le buone regole prima di andare a dormire e poi imparare a ricordare i sogni e a verificare le attinenze con la vita quotidiana. E’ poi indispensabile revisionare e aggiornare il proprio Io, la propria coscienza basandosi su un ascolto più profondo di se stessi e dei propri bisogni, andando oltre i comuni stereotipi, altrimenti si interviene nel sogno con una coscienza limitata e condizionata. E allora, anziché aumentare in consapevolezza e stare meglio, si rischia di riprogrammare atteggiamenti e difficoltà dai quali ci si vuole liberare.