Anche quest’anno abbiamo “salvato” il Natale con i suoi riti di sempre. Ma per molti sono ormai scatole vuote senza senso.
Osservo il mondo fuori con una parte di me distaccata e disillusa. Ascolto le parole di chi celebra i valori della famiglia, dell’amore, della bontà, del perdono, della condivisione ma non percepisco la presenza del vero.
Vivrò questo Natale stando meno tra la gente. Con meno cose, meno parole, meno azioni. Quel meno che crea lo spazio per essere di più.
Mi concedo il lusso di ritirami nell’intimità di me stessa e stare nel silenzio per ascoltare la presenza di ciò che mi sostanzia.
Perché a volte vedendo le falsità, le ipocrisie, i molteplici tradimenti dell’umano, vorrei andare via da questo mondo “storto”, assurdo, estraneo e alieno alla nostra autentica umanità. Perché a volte è troppo forte la nostalgia di quella fonte d’amore da cui proveniamo: l’Essere.
E invece scelgo di restare qui perché ho ancora voglia di amare, di aiutare, di stare accanto alla persone che mi risuonano nell’anima, che vogliono ancora correre insieme e incontro alla vita.
E allora a Natale è più forte il percepire che non siamo solo i figli dei nostri genitori biologici ma siamo figli incarnati dell’amore grande dello Spirito. Siamo un suo pensiero, una sua parola, un suo desiderio.
Come dèi siamo stati scagliati, gettati qui per giocare e partecipare a questo grande spettacolo che è l’esistenza. Ognuno a modo suo ma insieme ad altri, ognuno con i propri talenti, i propri copioni, le diversità, la speciale personalità, le fragilità, la forma dell’intelligenza , le usanze e le fedi.
Voglio imparare a vivere il Natale ogni giorno. Perché è Natale ogni volta che nasce un’intuizione, un pensiero creativo, un progetto, un nuovo amore, un nuovo desiderio che si incarna e si realizza.
E’ Natale ogni volta che mi lascio inondare da un’emozione che riscalda, che mi lascio sorprendere da un abbraccio inaspettato, da una parola di stima o avvolgere da uno sguardo che mi “vede” nonostante i dubbi, nonostante i “ non sono abbastanza”. E’ Natale ogni volta che sento la provocazione a un fare nuovo, a vivere per essere.
Ognuno è Natale a se stesso riconoscendo lo stesso Padre e la stessa Madre che è l’Essere. Siamo appellati ad essere di più, a divenire Persone e rinascere ogni volta che abbracciamo il cuore bianco e caldo della Vita.
Buon Natale a voi tutti.