Accade di frequente che dopo pochi incontri, a volte solo uno, la persona che cerca aiuto, abbia un discreto miglioramento sia del suo sintomo che dello stato emotivo generale. Crede quindi di aver risolto i suoi problemi e di aver recuperato la sua performance relazionale o sociale. Così disdice gli incontri successivi o non prende altri appuntamenti perché dice di stare meglio. Questo è ciò che chiamo fuga nella salute: la terapia ha aperto nuove possibilità e favorito il manifestarsi di nuove potenzialità che non si sanno ancora gestire. Dopo qualche mese, spesso si ripresenta una recidiva o il problema.
E’ utile sapere che ci sono due tipi di cambiamento. Il primo è facile innescarlo, a volta basta un incontro per stare meglio. La persona ha già in sé le potenzialità dell’autoguarigione; il corpo ha la sua capacità di autoripararsi e il terapeuta aiuta la persona e la famiglia a riprendere il suo equilibrio senza forzare. Questo primo cambiamento è repentino, veloce ma anche delicato perché poi si ripristinano facilmente le dinamiche individuali e familiari che servono per proteggere la struttura psicologica e il “copione” di fondo. La persona si riadatta nel solito modo alle circostanze, agli eventi, ai contesti che l’hanno coinvolta, anche lungo le generazioni precedenti.
Il secondo cambiamento è più lento, va stabilizzato perché dopo aver superato il problema bisogna imparare nuovi modi di comunicare, di relazionarsi, di reagire, di amare. E’ facile uscire da una difficoltà, più difficile è mantenere il benessere ed evolversi.
I primi miglioramenti vanno osservati, accompagnati, rinforzati e protetti finché non si sente una forza più stabile. Ovviamente questo non significa non riconoscere il mutamento o squalificarlo ma imparare la prudenza, la costanza, la perseveranza perché la convinzione che scatta è che la terapia e il percorso intrapreso non essendo più urgente non è più importante, né necessario. Serve perciò un tempo congruo per verificare il cambiamento ottenuto e la persona può riconoscere e consolidare i risultati ottenuti.